GLOSSARIO per la scrittura nel WEB
blurb, letteralmente "fascetta pubblicitaria di
un libro", sul web è una riga o un brevissimo paragrafo (20-50 parole) che
accompagna un link e che sintetizza il contenuto della pagina o del sito verso
il quale si sta cliccando.
business writing, impossibile da tradurre in italiano
con una sola espressione, indica il complesso delle attività di scrittura
necessarie alla promozione e alla vendita di servizi e di prodotti, ma anche
dell'immagine stessa di un'azienda: manuali, brochure, pieghevoli,
presentazioni, siti web.
caption è una didascalia, un sottotitolo, ma anche il
brevissimo testo che nelle impaginazioni più moderne accompagna o si insinua
nel corpo del testo principale per evidenziare i messaggi più importanti.
content editing (detto anche heavy editing o
substantive editing) è l'editing che va oltre gli aspetti puramente formali per
investire lo stile vero e proprio, l'organizzazione e la logica dei contenuti.
Il content editor è un vero collaboratore dell'autore: la sua revisione mira ad
arrivare ad un testo ben costruito, scritto con chiarezza, capace di comunicare
con efficacia a quel particolare tipo di pubblico. Il suo compito è quindi
quello di indicare e migliorare le carenze di logica, sottolineare ed eliminare
le parole gergali che possono non venire capite, rimettere mano ai periodi, ai
titoli e alle caption per rendere il testo più chiaro, più leggibile e, nei
casi migliori, più accattivante.
copyediting, detto anche "line editing", è
la revisione di un testo per controllare che sia privo di errori. Errori di
varia natura: errori di grammatica, refusi, punteggiatura, aderenza a
determinati standard di comunicazione, concordanza tra numeri e note,
correttezza dei nomi propri, numerazioni (tabelle, cifre, note, che siano in
sequenza e che nessuna manchi), acronimi (sciolti per la prima volta e poi
ripetuti correttamente lungo tutto il testo). Un buon copyeditor sa asciugare
il testo, eliminando le parole inutili, e indicare all'autore possibili
miglioramenti di tipo formale.
copywriting è l'attività di scrivere i testi
promozionali in senso lato. Testi che devono informare, convincere, persuadere,
vendere. Il copywriter scrive quindi per una pluralità di strumenti di
comunicazione: annunci pubblicitari, spot, slogan, brochure, cataloghi,
bilanci, rapporti annuali, articoli, discorsi, newsletter e, ora, anche i testi
per le intranet e i siti internet.
editing l'attività di revisione di un testo. L'editor
è il partner dello scrittore e l'avvocato del lettore: aiuta il primo a
migliorare i suoi testi per renderli comprensibili e piacevoli al secondo. Se
nel mondo dell'editoria, l'editor è il consigliere - non sempre amato -
dell'artista, quello che gli ricorda continuamente che esistono anche il
mercato e i gusti del pubblico, nel mondo delle imprese il suo compito è molto
diverso, ma non meno ingrato. In un'azienda, l'editor usa le parole per
raccontare, divulgare e promuovere le attività, i prodotti, le persone e i
valori aziendali verso il mondo esterno. E i suoi compiti sono quindi i più
vari, perché deve "tradurre", riadattare e riscrivere i testi per gli
strumenti di comunicazione più diversi: dalle presentazioni tecniche ai
documenti di marketing, dai discorsi alle pagine web.
executive summary come qualcuno l'ha felicemente
definito, è o dovrebbe essere un "business plan in miniatura". Lungo
da una minimo di mezza cartella a un massimo di due e scritto al presente,
l'executive summary dovrebbe contenere tutti i punti importanti del business
plan, dagli obiettivi ai contenuti, dalle soluzioni proposte alle
raccomandazioni/warning. Per informare di corsa gli executive troppo occupati,
ma anche per convincerli a leggere il business plan per intero.
e-zine , o webzine, è
un "electronic magazine", cioè una rivista pubblicata e distribuita
solo sul web.
ghost writer, letteralmente lo "scrittore
fantasma", è chi nasconde il suo nome ma presta la sua penna e il suo talento letterario a qualcun altro. Qualcun
altro che il talento non lo ha però ha un nome famoso e molti soldi per pagarsi
un ghost. Quindi il presidente degli Stati Uniti, un importante top manager,
un'attrice famosa che vuole scrivere la propria autobiografia o un libro di
ricette.
international editing
è l'editing che si esegue sui testi tradotti. Tradurre bene e
correttamente i contenuti è infatti solo il primo passo per rendere un testo
credibile, scorrevole e piacevole da leggere. Di fronte a una traduzione il
buon editor deve essere capace di riscriverne anche delle parti, senza tradire
contenuti e informazioni. Se la traduzione è dall'inglese, per esempio, potrà
prendersi la libertà di costruire nella versione italiana periodi un po' più
complessi e articolati, dovrà controllare che tutto sia in british english o in
american english, farà attenzione a non tradurre "attractive" con
"attrattivo", "monitoring" con "monitorizzando".
Se invece si tratta di una lingua latina, massima attenzione alle insidie dei
"falsi amici" e alle preposizioni rette dai verbi: sono quasi sempre
diverse dall'italiano.
ipertesto questa la definizione del più celebre
studioso degli ipertesti, George Paul Landow: "Definirei l'ipertesto come
qualsiasi forma di testualità - parole, immagini, suoni - che si presenti in
blocchi o unità di lettura collegati da link. Si tratta, essenzialmente, di una
forma di testo che permette al lettore di abbracciare o di percorrere una
grande quantità di informazione in modi scelti dal lettore stesso e, nel
contempo, in modi previsti dall'autore. Se dovessi definire l'ipertesto con una
o due frasi, direi che è una forma di testo composta da blocchi di
"scrittura" e immagini collegati da link, che permette una lettura
multilineare: non una lettura non lineare o non sequenziale, ma una lettura
multisequenziale" (da un'intervista rilasciata alla trasmissione
televisiva Mediamente).
metadata, i "dati sui dati" sono sempre più
indispensabili per indicizzare i documenti web e soprattutto per farli trovare
e quindi leggere. I principali, da inserire nell'HTML: titolo della pagina,
abstract, autore, parole chiave.
microcontent è un termine coniato dal guru della
scrittura online Jakob Nielsen. Indica i titoli, i sottotitoli, i link, le voci
di indice di una pagina web, cioè tutte quelle "perle di chiarezza"
di 50 caratteri al massimo che devono contenere e spiegare al lettore il
"macrocontent" di intere pagine e quindi attrarlo e guidarlo
all'interno di un sito. Esercitarsi sul microcontent è naturalmente una delle
sfide più difficili per il talento editoriale dello scrittore online.
newsletter è un giornale di 4/8 pagine al massimo
contenente notizie e brevi articoli. Non ha quasi mai foto o illustrazioni,
perché ciò che lo distingue da una rivista è il proprio taglio rapido e svelto,
orientato soprattutto alle news. Forse perché fatta prevalentemente di parole,
la newsletter ha trovato rapidamente una sua strada nel mondo online, che ormai
pullula di notiziari di tutti i tipi, confezionati rapidamente e altrettanto
rapidamente inviati in tutto il mondo sotto la forma di semplici e-mail.
piramide invertita, da sempre tra i primi rudimenti
appresi da ogni aspirante giornalista anglosassone, è il modello di
organizzazione dei contenuti che parte dalle conclusioni per scendere via verso
una maggiore complessità e ulteriori dettagli. Un modello particolarmente
adatto e raccomandato anche sul web, dove è lo "strillo", il titolo,
quello che attira subito l'attenzione del lettore.
proofreading è l'ultimo controllo di un testo, quello
che si fa alla ricerca dei refusi e degli errori di formattazione.
refuso è quello che nel linguaggio di tutti i giorni
chiamiamo "errore di stampa": una lettera che manca, una lettera al
posto di un'altra. In realtà l'errore non è frutto della stampa, ma di una
revisione affrettata e mal fatta.
style guide, l'indispensabile vademecum di ogni editor
- soprattutto all'interno di grandi organizzazioni, aziende, giornali - per
assicurare correttezza e coerenza editoriale e stilistica a tutta la
comunicazione scritta, sia on che offline. Pochissimo usata in Italia, è
considerata una sorta di Bibbia in tutti i grandi quotidiani e magazine del
mondo anglosassone. Un esempio per tutti: quella dell'Economist.
usability è un termine sempre più in voga tra i realizzatori di siti web. Una
definizione che mi piace è "ciò che chiede all'utente di un sito di
pensare il meno possibile", fornendogli un ambiente nel quale può muoversi
a suo agio, trovando senza sforzo ciò che gli serve. Quindi l'usabilità è un
insieme di chiarezza, qualità estetiche, capacità comunicativa e interattiva,
velocità della fruizione e della consultazione. Il web editor, che scrive e
organizza i contenuti dei siti, è uno dei massimi responsabili della "web
usability".
weblog un vero e proprio nuovo genere editoriale nato
con Internet. In pratica, è il taccuino quotidiano con le annotazioni
dell'autore su diversi siti e pagine web che viene via via scoprendo intorno un
determinato tema, in genere fortemente specialistico. Steve Outing considera il
weblog il futuro dell'attuale articolo di commento o di opinione. Gli autori di
weblog sono chiamati bloggers.
white paper il "libro bianco" è una
pubblicazione che nasce da una ricerca effettuata da un'organizzazione,
un'amministrazione, un'azienda su un determinato tema o problema, riflettendone
quindi le opinioni e gli orientamenti. Per un'azienda, un libro bianco può
riguardare un prodotto, una tecnologia emergente, un particolare settore di
mercato. Per un'amministrazione pubblica o un'agenzia governativa, un tema
sociale od economico. Perché "bianco"? Perché in Gran Bretagna, negli
anni cinquanta, il governo volle distinguere con la copertina bianca le
ricerche più brevi e sintetiche da quelle più dettagliate che avevano invece la
copertina blu.
XML l'Extensible Marked Language promette di essere
l'erede dell'HTML. Mentre quest'ultimo descrive semplicemente come il testo
deve essere presentato sulla pagina web, l'XML riguarda direttamente la
classificazione e la strutturazione del contenuto.